Magnifico Rettore,
Illustri Docenti, Cari Studenti,
impegni contingenti mi impediscono di essere con voi per celebrare insieme l'inaugurazione dell'anno accademico del Politecnico.
Il Politecnico di Milano è un'ottima università che compete ai massimi livelli. Gli straordinari risultati raggiunti nella ricerca, l'eccellenza dei percorsi formativi, la grande capacità di interagire con il tessuto produttivo arricchendolo con intelligenza e creatività ne fanno ai miei occhi un punto di riferimento e un modello per tutto il nostro sistema universitario.
Viviamo un momento difficile, in cui alle preoccupazioni per un quadro economico pieno di incertezze si assommano, per chi lavora nel mondo universitario, preoccupazioni specifiche sul futuro a medio termine. Anche in questo contesto il Politecnico ha saputo dar prova di saggezza e prudenza, impegnandosi in un dibattito serrato ma costruttivo. Ne prendo atto con ammirazione a tutta la comunità del Politecnico, a partire da lei, caro Rettore, e dai suoi Colleghi e Studenti. E' in questo modo, sforzandosi di comprendere e dialogare, che riusciremo insieme a impostare le soluzioni migliori per rafforzare le nostre università. Credo che sia ormai chiaro a tutti che per ottenere risorse dobbiamo metter mano a riforme non di facciata, offrire segnali chiari di una volontà di rinnovamento che, siamo onesti, troppe volte in passato è venuta a mancare.
Sarà prezioso, appunto, il "modello Politecnico", cioè quello di un ateneo che da tempo ha scelto di puntare senza esitazioni sul merito e sulla valutazione. Proprio su merito e valutazione si deve insistere, tutti dobbiamo insistere, per far crescere la stima e il rispetto di cui le università devono godere nel Paese. Non condivido i giudizi sommari e le critiche generiche. Nel nostro sistema universitario si registrano certamente problemi anche seri e storture da radrizzare, ma ci sono migliaia e migliaia di docenti che giorno dopo giorno svolgono con impegno e dedizione i loro compiti e che illustrano l'Italia nel mondo. E' per loro e per il futuro delle giovani generazioni, le quali si aspettano dall'università un'occasione irripetibile di crescita umana e professionale che dobbiamo sforzarci di lavorare in un clima di dialogo e rispetto.
Vorrei concludere questo saluto con la promessa di una visita a tempi brevi. Sarà per me un piacere ritrovare la comunità accademica del Politecnico e testimoniare ancora una volta, di persona, la mia profonda stima per questa gloriosa università che oggi si accinge a dare avvio al 146mo anno della sua storia illustre.
Mariastella Gelmini