giovedì 15 gennaio 2009

Onda Anomala in galleria


comunicato stampa:

L'onda Anomala Milano ritorna a farsi sentire.

La conversione in legge del DL 180 non ferma gli studenti che oggi, 15 Gennaio 2009, riprendono la mobilitazione.
Galleria Vittorio Emanuele, uno striscione calato dall'alto di una balconata.

Una cinquantina di studenti con volantini, torce colorate e megafono, dimostrano la voglia di andare avanti con lo slogan "180 volte no. Voi approvate - noi blocchiamo"

lunedì 12 gennaio 2009

Messaggio per gli studenti italiani dal S.E.R.A.Z.L.N.

Sistema Educativo Ribelle Autonomo Zapatista di Liberazione Nazionale




Compagni e compagne,
a nome delle bambine e dei bambini delle scuole primarie e secondarie,
a nome dei compagni e delle compagne promotrici e promotori d’educazione,

ci rivolgiamo a voi, compagni e compagne studenti universitari di diversa età,
voi che in questo momento e in quelli passati,soffrite le imposizioni del malgoverno,
che vuole imporvi qualcosa che non da beneficio al popolo.

Per noi la parola educazione é importante, che il soggetto, l’essere umano, si prepari,
conosca, si auto formi con i suoi materiali. Non bisogna basarsi sulle conoscenze che non
sempre ci dicono la verità assoluta.

Una cosa molto importante per voi compagne e compagni studenti d’Italia,
é che quello che state facendo, con le manifestazioni, é che state cercando di bloccare,
perché non venga imposto, perché non si privatizzi l’educazione pubblica di questo paese.

Dovete avere ben chiaro che quello che state facendo é un insegnamento, é un buon cammino da seguire,
perché solo in questo modo possiamo auto educarci, possiamo difenderci dalle ingiustizie, dalle
privazioni a cui vogliono sottometterci i neoliberalisti.

Sappiamo che quando manifestiamo nelle strade, anche questi studenti e anche voi come noi,
stiamo facendo formazione. Perché quando manifestiamo, vuol dire che c’é qualcosa di negativo nella
nostra vita, e quindi lo stiamo rinnegando.
In questo momento quando gridiamo e manifestiamo, stiamo educando, stiamo facendo vedere la nostra
rabbia, il nostro coraggio.

Noi come zapatisti crediamo che dovete andare avanti con queste lotte, perché é un esempio.
Non possiamo aspettare che quelli dall’alto c’impiantino un’educazione che non va d’accordo con i
nostri principi umani, che non va d’accordo con la nostra cultura, la nostra lingua e i nostri pensieri.
Per questo sorelle e fratelli, compagne e compagni studenti, non dovete avere paura,
il vostro é un esempio da seguire e noi siamo con voi.

Da qui, dal Caracol 2 di Oventik vi inviamo in nostro fraterno saluto, educatamente e anche la nostra
forza, perché la vostra lotta é anche la nostra lotta.
Quindi compagne e compagni, metteteci tanta voglia e globalizziamo la nostra Educazione Autonoma!

Vi facciamo anche questo invito:
costruite delle Università che siano veramente del popolo e che siano per il popolo.
Non studiamo cose che non siano un beneficio per il popolo.

Compagne e compagni studenti d’Italia di tutti le università, continuate lottando,
e se é necessario, date la vita perché questo si scriverà nella storia.

Compagne e compagni queste sono tutte le mie parole e animo a tutte e tutti.

Vi parlano i vostri compagni d’educazione, il compagno Amos e il compagno Lucio.
Grazie Mille

mercoledì 10 dicembre 2008

La città chiude: apre l'Università!

Milano, capitale economica d’Italia, milioni di persone che durante il giorno si spostano rapidamente e lavorano, producono e consumano.

Milano, capitale anche della paura, del senso di insicurezza, e quindi della diffidenza e dell’egoismo.

Milano capitale dell’ordine e del decoro, bella senz’anima, che non tollera artigiani abusivi agli oh bej oh bej (a costo di perdere il cuore della fiera), che recinta i luoghi pubblici e liberi di ritrovo per i giovani, che chiude gli spazi autogestiti di aggregazione e produzione di iniziative culturali e sociali.

Milano per noi studenti: nessun luogo per studiare la sera (salvo rare eccezioni), pochissimi posti di socializzazione dove non sia necessario spendere per passare il tempo, o dove potere organizzare iniziative.

In questo panorama, è desolante che abbiamo la possibilità di usufruire degli spazi universitari solo durante il giorno, e che dalle 8 in poi gli edifici si svuotino.

Intendiamo porre quello degli spazi per i giovani come problema a chi gestisce la città e l’università, intendiamo per ora cominciare a praticare l’apertura serale dell’università, per garantire un luogo di studio e come punto di aggregazione. Abbiamo un’idea di università pubblica diversa da chi chiama “riforme” i tagli dei finanziamenti e “fannullone” chi protesta, approfitteremo dell’apertura serale per discuterne e approfondire le proposte concrete per l’università che vogliamo.

Questa è una lotta che possiamo vincere.


GIOVEDI’ 11 DICEMBRE
RIPRENDIAMOCI I NOSTRI SPAZI

Programma:
  • h 17.00: Laboratori su autoriforma dell’università e strategia per far stralciare la 133
  • h 19.30: cena e assemblea (sciopero del giorno dopo, contenuti emersi nei laboratori)
  • h 22.00 cineforum
Dalle 17 alle 24:
  • musica
  • apertura di SALE STUDIO a disposizione di tutti
  • preparazione di striscioni e coreografie per il corteo... art attack!
  • Attività autogestite dagli studenti.
    Vuoi proporne una? Scrivici: retazione@libero.it
  • raccolta di coperte, sacchi a pelo, indumenti da distribuire poi ai senzatetto.
Dopo le 24: possibilità di fermarsi a dormire
(portate il sacco a pelo!) per partecipare al corteo
del giorno dopo, h 8.30 da piazza Leo (9.30 Cordusio).

venerdì 5 dicembre 2008

Verso lo Sciopero Metropolitano del 12

Mesi di mobilitazioni studentesche hanno portato una grande attenzione ai problemi delle università, ma poco è cambiato. Invitiamo pertanto a generalizzare lo sciopero con una giornata di blocco metropolitano totale che spinga il governo ad accogliere le nostre richieste. Inoltre il 12 dicembre è per Milano una data particolare: non dimentichiamo la strage di piazza Fontana, ordita da servizi segreti e gruppi neofascisti nel 1969 con il fine di spaventare e bloccare i movimenti sociali, dando inizio alla strategia del terrore.


In particolare chiediamo:


_l'abrogazione degli articoli 16 e 66 della legge 133 riguardanti i tagli al FFO, il blocco di fatto del turn-over per quanto riguarda personale tecnico e docente e la possibilità di privatizzare gli atenei.
Il governo ha risposto all'onda con la
legge 180 che non risolve di fatto nessun problema, ma anzi inserisce criteri di efficienza concorrenziale nella distribuzione dell'FFO. Qualunque riforma deve partire da un aumento dei fondi e non da una loro riduzione. E' grave il fatto che in Italia l'Università sia finanziata con solo lo 0,7% del PIL contro un'indicazione europea del 3%.


_più soldi per il diritto allo studio, in particolare per il sostegno alle fasce con reddito basso: chiediamo alloggi alla portata di tutti, borse di studio più significative e l'istituzione di un reddito sociale garantito.
Si devono assicurare strutture e servizi funzionali per tutti, non vogliamo numeri chiusi motivati solo dall'inadeguatezza dei finanziamenti.
Vogliamo una
didattica di qualità garantita a tutti, adeguatamente valutata, non la frammentazione dei corsi e la proliferazione (per interessi localistici) di sedi universitarie inutili e dequalificate.


_il diritto a una ricerca pubblica libera e di qualità, esente dal ricatto dei finanziamenti privati e della precarietà dei contratti. Vogliamo una gestione più trasparente e partecipativa dei fondi e delle carriere accademiche. Chiediamo l'istituzione di un contratto unico di lavoro non precario adeguatamente retribuito che preveda il rispetto dei diritti dei lavoratori, e la destinazione di un reddito sociale minimo a dottorandi, diversamente strutturati, precari...

Opponiamo alla commercializzazione dei risultati della ricerca la libera circolazione e la dimensione pubblica dei saperi.


_un impiego del denaro pubblico volto a evitare che siano le fasce deboli a pagare la crisi, attraverso un'inversione di tendenza rispetto alle politiche di privatizzazione e dismissione dei servizi fondamentali come acqua, istruzione, mobilità, che devono invece essere garantiti.


VENERDI’ 12 DICEMBRE

GENERALIZZIAMO LO SCIOPERO

concentramento di cittastudi h 8.30 piazza Leo

per raggiungere in corteo il concentramento universitario h 9.00 Cordusio, poi corteo h 9.30 Cairoli

giovedì 4 dicembre 2008

NASCE KAOS! BOVISA IN FESTA!




E' nato KAOS-Bovisa!!!

Il Kollettivo Auto Organizzato Studentesco creato dagli studenti del Politecnico di Bovisa oggi ha organizzato una grande festa di presentazione all'ovale di Bovisa!
Musica, birra, vin brulè e un banchetto informativo!
Sono stati distribuiti volantini con il manifesto del collettivo, un bando di concorso per il logo di KAOS e volantini per lo sciopero metropolitano del 12 dicembre.

Durante la festa sono stati appesi due striscioni sullo sciopero del 12... speriamo che rimangano dove li abbiamo messi, sperando che qualcosa stia davvero iniziando a cambiare dentro al poli... oggi intanto abbiamo portato un po' di Kaos...

A presto il blog ufficiale di Kaos! Se siete interessati a leggere il manifesto o il bando di concorso, scriveteci!
Per chi si trova in quel di Bovisa e vuole ricevere info: kaos_bovisa@autistici.org

K.A.O.S.-Bovisa

martedì 2 dicembre 2008

Lambrate, Cadorna, Garibaldi: gli studenti organizzano delle colazioni per informare e solidarizzare con i pendolari

Oggi nelle stazioni ferroviarie di Lambrate, Garibaldi e Cadorna gli studenti di Politecnico Leonardo e Bovisa, Statale Città Studi e Scienze Politiche hanno organizzato delle colazioni e distribuito volantini ai pendolari, che invitano a partecipare allo sciopero metropolitano del 12 dicembre.

Questo il testo della lettera distribuita oggi:

Car@ pendolare,
siamo studenti universitari e da Settembre ci stiamo mobilitando contro la politica governativa di dismissione dell'Istruzione pubblica.
La tendenza a tagliare e privatizzare i servizi pubblici non è un processo che coinvolge esclusivamente il mondo dell'istruzione ma va a toccare diversi ambiti della società: dalle Ferrovie dello Stato e i trasporti pubblici all'acqua e la Sanità.
Il privato punta alla massimizzazione del profitto, non ha quindi nessun interesse nella salvaguardia dei diritti dei cittadini e, posto in una posizione di monopolio, come in questi casi, non garantisce un servizio di qualità.
Assistiamo al tentativo disordinato di arginare una crisi provocata da banchieri, speculatori e alta finanza, ma i provvedimenti vanno a scapito di chi non ne ha avuto la responsabilità: i tagli al welfare e le privatizzazioni colpiscono e penalizzano tutti i cittadini, proprio in quei settori in cui invece c'è la necessità di maggiore sicurezza.
Crediamo che la prima necessità sia quella di
mantenere e potenziare i servizi pubblici: investire sulla Ricerca e sull'Istruzione, sul diritto alla mobilità e alla casa è il primo passo da compiere per uscire dalla crisi.

Invertire la rotta del governo è possibile,
partecipiamo allo SCIOPERO METROPOLITANO del 12 Dicembre!

Preconcentramento uni h.9:00 @ P.za Cordusio, poi L.go Cairoli h.9:30

venerdì 28 novembre 2008

Passa al senato il decreto legge 180


Oggi è stato approvato dal Senato il decreto legge Gelmini sull'università, un contentino ridicolo che arriva dopo due mesi di mobilitazione permanente nel tentativo di arginare l'onda. Ma così come siamo determinati a non pagare la crisi che altri hanno provocato, non siamo nemmeno disposti ad accettare le briciole del decreto 180.

Per questo oggi davanti al rettorato del Politecnico gli studenti hanno appeso uno striscione con scritto "LA VOSTRA MERITOCRAZIA NON SALVA IL SAPERE - LA LEGGE 180 NON FERMA L'ONDA".

Questo decreto non cambia la logica che sta alla base della legge 133, ovvero la dismissione dell'università pubblica, non mira a risolvere i reali problemi dell'università e degli studenti ma è una mossa puramente demagogica: a fronte di un taglio di 1,5 miliardi di tagli all' FFO vengono "restituiti" 200 milioni per alloggi e prestiti d'onore (e non per borse di studio come tentano di farci credere!).

Inoltre punta ad inserire il criterio della "concorrenza" tra i diversi atenei attraverso una ditribuzione "meritocratica" dei fondi, accontentando così AQUIS e PD, infatti almeno il 7% dell' FFO verrà trattenuto e ridistribuito tra gli atenei "virtuosi" secondo parametri non ancora definiti e verranno bloccate le assunzioni per gli atenei con i bilanci in rosso. Non si può pensare che questi provvedimenti risolvano i problemi di malagestione!

Le nuove regole per i concorsi, il sorteggio fra una lista di 12 candidati e la commissione nazionale, non assicurano la trasparenza e non mettono al riparo dalle raccomandazioni.

Il governo e la Gelmini e l'AQUIS non possono pensare di aver così chiuso la questione, anche perchè l'onda ha sollevato problemi e rivendicazioni che vanno oltre il taglio dell' FFO, portando avanti un'idea diversa di università, esprimendo la necessità della trasformazione della didattica nella direzione di una maggiore orizzontalità del sapere, prendendo in considerazione problemi più ampi come il diritto alla casa e alla mobilità.